Il 17 e il 18 settembre ci siamo dati appuntamento a Ostana, un piccolo comune della Valle Po, ridente borgo della provincia di Cuneo così caratteristico da guadagnarsi un posto nell’elenco dei Borghi Più Belli d’Italia.
La peculiarità di questo ritiro, oltre ad un panorama mozzafiato sul Monviso e ad una calorosa accoglienza di una mandria di mucche di ritorno alle stalle dopo un’estate trascorsa al pascolo, è stato proprio il pernottamento. Attrezzate di sacco a pelo e di tanta voglia di stare insieme, abbiamo condivisoun week-end all’insegna delle consuete prove ma anche di tanti momenti di vita quotidiana.
È stato bello vedere come ognuno di noi abbia contribuito nel fare qualcosa, un po’ come accade quando ci si ritrova nei grandi pranzi di famiglia e c’è chi si occupa della preparazione dei pasti, chi di apparecchiare il tavolo e qualcun altro che recupera una sedia qua ed una là. Il tutto in un bel clima di serenità e di allegria.
L’emozione era tanta, soprattutto per me che, ad oggi, risulto essere, a tutti gli effetti, il membro più giovane dell’Ensemble Polimnia; più giovane perché, al momento, sono la più piccola del coro ( tra poco ne compirò sedici) e più giovane perché ne faccio parte da marzo. Insomma solo pochi mesi fa, Polimnia era per me qualcosa che seguivo da lontano e che vedevo distantee, invece, ora ne faccio parte e, quindi, non nascondo il mio entusiasmo. Giunta a questo punto è bene che mi presenti; mi chiamo Flavia Pedilarco e, come tutte le ragazze di Polimnia, provengo dal Coro delle Voci Bianche del Teatro Regio, anzi ne faccio ancora parte. Diciamo che è proprio lì che ci siamo conosciute e adesso ritrovate.
Ecco se penso a questo ritiro, non penso alle consuete prove con relativo pranzo, ma penso ad un'occasione in cui si è condiviso tanto. Durante le pause, infatti, qualcuna di noi ne ha approfittato per portarsi avanti con i compiti di scuola, magari con l’aiuto di qualcun’altra. Altre, in procinto degli appelli, hanno studiato per qualche esame al Conservatorio ma c’era anche chi riordinava, chi puliva, insomma tanti momenti di “vita familiare”.
Ecco se penso a Ostana penso a un po’ di musica, a un po’ di noi (che bel noi) e a un cielo di stelle che hanno illuminato il nostro cammino notturno.
di Flavia Pedilarco
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