Fino a dove può spingersi il potere della musica? Questa è una delle domande a cui ho sempre voluto dare una risposta chiara e concreta, fin da quando ho iniziato i miei studi universitari. Sono laureata in “Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica”, un nome un po’ lungo e strambo, che suscita sempre molta curiosità nelle persone a cui lo dico. In realtà, l’obiettivo di questa figura professionale è proprio quello di permettere alle persone con cui entra in contatto di potenziare quelle che sono le capacità esistenti e lavorare insieme nel risolvere le difficoltà. Questo è possibile in qualunque ambito ed in qualunque contesto e la musica, in quanto parte fondamentale nella mia vita – non solo in termini professionali - è uno strumento prezioso. Il mio obiettivo è sempre stato quello di poter aiutare le persone a raggiungere uno stato di benessere e completezza anche attraverso l’utilizzo della musica. E’ proprio in questo contesto che Polimnia mi ha dato l’opportunità di intraprendere una bella e nuova sfida.
Dal 26 Giugno 2021 al 4 Dicembre 2021 ha preso vita il corso di canto corale proposto ad una ventina di detenuti della Casa Circondariale “R. Morandi” di Saluzzo. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Alto Perfezionamento Musicale (A.P.M.) di Saluzzo e il Movimento Impegno Educativo Azione Cattolica (MIEAC), in collaborazione con la direttrice del penitenziario, dott.ssa Giuseppina Piscioneri e la coordinatrice in ambito educativo, dott.ssa Maria Andolina.
Insieme al M° Claudio Fenoglio e all’aiuto sempre prezioso di Chiara Seravesi e del Counselor Marco Sabena, abbiamo ideato il corso di canto corale condividendo con i partecipanti piccole ma fondamentali tecniche canore per permettere loro di avvicinarsi alla cultura operistica e classica. Una sfida non indifferente! Spesso, la musica classica in particolare, è sede di pregiudizio, soprattutto in chi ha un vissuto problematico. Nonostante questo, i nostri ragazzi sono stati subito incuriositi nel conoscere questo nuovo mondo ed entrare, in piccolo, a farne parte.
Fin dalle prime lezioni di canto corale, si sono rivelati dotati e molto bravi: chi era attento a non stonare, chi ascoltava con attenzione il pianoforte ma anche chi azzardava qualche nota ‘fuori dal coro’ (avreste dovuto vedere le facce del Maestro Fenoglio quando richiamava all’ordine e all’ascolto i più audaci). Siamo partiti dalle basi della respirazione corretta fino ad azzardare qualche lettura a prima vista con semplici spartiti. I partecipanti si sono subito messi al lavoro giorno per giorno nelle loro celle, per mostrarci ad ogni lezione i miglioramenti che avevano raggiunto. Durante una delle prime lezioni, ci siamo dedicati all’ascolto di alcuni brani d’opera e parte del concerto che abbiamo eseguito il 29 Maggio 2021 con l’Ensemble Polimnia presso il Monastero della Stella di Saluzzo. Fra i gridi ‘ultras’ nell’avermi vista fra le mie compagne dell’Ensemble, abbiamo proposto loro di preparare alcuni brani tratti dall’opera “La Cenerentola” di Gioachino Rossini da eseguire durante il Concerto Natalizio organizzato dalla direzione della Casa Circondariale.
E’ stato subito motivo di gioia ed entusiasmo generale.
Pertanto ci siamo messi con grande impegno a studiare i brani più celebri dell’opera Rossiniana, iniziando come d’obbligo dal famoso “Oh Figlie Amabili” che ha subito messo alla prova i discenti con il ritmo serrato tipico del compositore. E’ stato divertente notare le loro facce sbigottite al primo ascolto: “Ma dobbiamo dire tutte queste parole strane così velocemente?”. Con il tempo e l’allenamento, si è andati addirittura oltre quello che avevamo programmato! Siamo riusciti a preparare una decina di brani e, con il libretto alla mano, abbiamo recitato quelle che erano le parti solistiche, così da poter ‘raccontare e cantare’ agli spettatori la storia. Ogni partecipante rappresentava un personaggio dell’opera ed io, in quanto unica figura femminile, la Cenerentola.
Il 4 Dicembre 2021 è andata in scena la nostra “Cenerentola” presso il teatro presente all’interno della stessa Casa Circondariale. Spartiti alla mano, in mattinata abbiamo allestito il nostro palcoscenico: leggii in semicerchio, come un vero e proprio coro, ed il pianoforte in posizione centrale, così che il Maestro potesse dirigerci. Insieme abbiamo preparato cartelloni con i vari nomi dei personaggi, così da appenderli ad ogni leggio e permettere al pubblico di riconoscerli più facilmente. Inoltre, abbiamo aggiunto qualche oggetto di scena che potesse rappresentare la natura dei vari personaggi: un cappello da nobile per Don Magnifico, una sciarpa per Clorinda, uno straccio per Cenerentola… ma quello che ha destato subito qualche risata è stato il rossetto dato a Tisbe che con grande protesta si è subito rifiutato di metterlo, fino a quando Chiara non gli ha spiegato che bastasse appoggiarlo al leggio, senza doverlo indossare. Solo a quel punto è partito un immenso e rassicurato “Ahhh” e abbiamo concluso con i nostri preparativi.
Dopo aver provato un’ultima volta ingressi ed uscite dal palco, ci siamo andati subito a nascondere dietro le quinte e all’udire dei primi applausi siamo entrati in scena: i ragazzi sono stati estremamente precisi e attenti, cantando a gran voce una “Cenerentola” che ha donato aria di libertà anche al pubblico in sala, che al termine del nostro spettacolo è sfociato in un immenso applauso. Questo ha reso i nostri ragazzi estremamente orgogliosi del lavoro svolto nei mesi precedenti.
Fra applausi, continue richieste di poter continuare il corso, strette di mano e qualche risata è finito il nostro progetto corale presso la Casa Circondariale di Saluzzo. Chissà se in un futuro sarà possibile ideare un nuovo progetto… noi ci speriamo, convinti di aver lasciato in ricordo ai ragazzi un’esperienza formativa, culturale ma soprattutto ricca di gioia e libertà; sì, perché la musica è essa stessa libertà, è voglia di spingersi oltre ogni confine, è emozione, ma è anche crescita e attraverso la musica tutto diventa semplicemente possibile.
di Virginia Clerico
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