Scolpire, modellare, creare e assemblare è sempre stata una prerogativa dell’uomo fin dalla preistoria. Già dalle statuette del paleolitico la scultura ha iniziato ad essere una delle forme d’arte principali per esprimersi. Essa nasce dalla costruzione di oggetti tridimensionali o utensili e poi diventa gesto creativo consapevole per esprimere pensieri ed emozioni. Esistono sculture di qualsiasi forma o dimensione, di carattere sacro o puramente estetico, statue monumentali e oggetti di design moderno.
Ogni epoca (preistorica, classica, gotica, rinascimentale o moderna) è ricca di sculture incredibili di ogni specie, ad esempio la statuaria greca nasce per dare una forma concreta a divinità e a figure mitologiche a cui i greci erano devoti. Essi nutrivano profondo rispetto per l’uomo e nelle rappresentazioni che ne facevano tendevano ad esaltarlo.
La Musa Polimnia, detta anche Musa pensosa, è una copia romana, in marmo pario, del II secolo d.C., di una scultura originale greca del II sec. a.C. di Filisco di Rodi.
Polimnia è una figura della mitologia greca. Figlia di Zeus e di Mnemosine, era la Musa protettrice della poesia, della pantomima, dell’orchestra e della danza associata al canto sacro e eroico. Talvolta viene associata anche alla retorica, alla memoria, alla geometria e alla storia. La sua figura, dallo sguardo sognante, è avvolta delicatamente da un mantello, tiene il gomito del braccio destro appoggiato su uno sperone roccioso e la mano sotto il mento. Dal mantello fuoriescono solo il piede e la mano sinistra, che regge un rotolo di versi.
Per la progettazione del logo dell’Associazione è stato importante conoscere le caratteristiche e le rappresentazioni della musa, tanto quanto quelle delle ragazze che compongono l’ensemble. Ognuna di loro, con la propria identità, è parte fondamentale per la composizione del suono, che risulta essere ricco di armonici.
Partendo da parole chiave come musica, leggerezza, eleganza, ellenicità e astrazione sono nate tre linee che hanno delineato la sintesi grafica del profilo della statua Polimnia: una per la mano, una per il volto e una per l’occhio. Centrale nell’ideazione è stata la sezione aurea che appare qui come la P di Polimnia e simile a una chiave di Fa riflessa.
L’Ensemble Polimnia si pone come inedito e nuovo nello scenario attuale, capace di far nascere nel cuore di chi lo ascolta sensazioni mai provate.
di Matilda Elia e Irene Tozzi
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