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Amore, musica e guerra


Fra la produzione artistica letteraria e cinematografica inerente alla tematica musicale, spicca per la sua peculiare costruzione il romanzo Suite Française di Irene Némirovsky, incompiuto, pubblicato soltanto nel 2004 e vincitore del Prix Renaudot.

Il romanzo, pur menzionando limitatamente la musica come elemento della trama, è stato impostato dalla scrittrice nella forma di quello che, per lei, avrebbe dovuto somigliare ad un “Poema Sinfonico”, composto da cinque movimenti, di cui soltanto due sono stati effettivamente realizzati. L’opera, secondo la stessa autrice un’impresa non di poco conto in quanto a lunghezza e complessità strutturale, si ispira alla Quinta Sinfonia di Beethoven, e si svolge in Francia nel 1942.

Irene Némirowsky, francese di origine e religione ebraica, rifugiatasi nel 1940 a Issy-l'Évêque, venne arrestata due anni dopo. Scrisse il 12 giugno 1942, pochi giorni prima che ciò avvenisse, che non avrebbe smesso di scrivere Suite françese, nonostante il presentimento che la sua fuga sarebbe diventata presto inefficace.

Suite Francese, pubblicato nel 2004, annovera al suo interno soltanto i primi due movimenti, Tempête en juin e Dolce.

Tempête en juin è una raccolta fotografica di scenari e ambientazioni strettamente legate, più che alla tematica della guerra in sé, all’effetto che questa ha sulla vita quotidiana di chi ai combattimenti non ha partecipato. La descrizione si sposta agilmente da una tipica famiglia notarile, i Péricand, la cui vita viene completamente annientata dalla fuga verso Nimes alla ricerca dei propri parenti, a quella dello scrittore ed accademico Corte la cui esistenza, una volta ritrovatosi in “zona franca”, procede inalterata dagli avvenimenti che lo circondano. Vengono descritte le vicende della famiglia Michaud, di ceto piccolo-borghese, truffata dal datore di lavoro, lasciata a se stessa, che riesce ad affrontare le difficoltà in nome dell’amore che la lega; e quelle del sessantenne, benestante e scapolo Langelet, aderente in toto alla figura letteraria dell’ “avaro” già presente dalle letterature greca e latina, che guardando all’ambiente circostante con occhi inaspriti dalla solitudine preferisce alla compagnia degli altri uomini quella delle sue preziose porcellane.

Dolce, il secondo movimento, affronta invece la descrizione di un solo ambiente familiare, quello di Lucile, giovane donna che vive a Bussy, sposata con un uomo che non ama e costretta in casa con la suocera, in attesa che questi torni dalla Polonia. Bussy è invasa dai tedeschi e così casa di Lucile, che incontra Bruno, un generale tedesco, con il quale intraprende una relazione platonica ma romantica, che si svolge di nascosto a tutti gli altri personaggi inseriti nella vicenda. La storia d’amore non troverà mai un lieto fine, perché Bruno è chiamato a partire per la Germania e Lucile, pur sul punto di cedere, preferisce abbandonarlo senza concedersi a lui per mantenersi distante dall’attrazione che prova.

Suite françese è un romanzo che non tratta di musica ma è intrecciato nelle sue fondamenta con essa, è un romanzo che racconta in maniera puntuale e pur sempre coinvolgente uno scenario amaro e buio della storia mondiale, e, se posso concedermi un giudizio personale, davvero una storia d’amore di quelle che non ti fa dormire la notte. Lo consiglio caldamente a chiunque stia leggendo, concilia a mio parere molto abilmente la tematica storia e quella romantica, ed è un romanzo che, almeno una volta nella vita, credo che tutti debbano leggere.


di Giulia Ferri

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